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  • 15/01/2009
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Vergonha de um governo com ideologia e sem car?r.

ROMA - Non vogliono vendetta ma giustizia i familiari delle vittime di Cesare Battisti. Gridano la loro rabbia per una decisione che giudicano solo una crudele presa in giro. Basta belle parole: da oggi servono fatti seri. Chiedono al presidente brasiliano di rivedere la sua decisione di negare lestradizione allex terrorista, e al ministro di Giustizia italiano di intervenire per ottenere giustizia per i suoi concittadini. Lappello al presidente Lula, Adriano Sabbadin, figlio di Lino, assassinato da Cesare Battisti nel febbraio di trentanni fa durante una rapina nella sua macelleria a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, lo ha affidato ad una lettera aperta inviata ai giornali brasiliani: Oggi mi sono sentito profondamente ferito dalla decisione del vostro ministro della Giustizia di considerare Cesare Battisti un rifugiato politico. Il fatto che Battisti sia in prigione o meno - scrive ancora Adriano Sabbadin - non mi restituisce mio padre. Ma non c?ai pace senza giustizia e la mia famiglia non ha avuto giustizia. Oggi non ho parole per esprimere la rabbia e lo sdegno per quella che a messa sembra solo una crudele presa in giro. Adriano Sabbadin ricorda quel tragico 16 febbraio 1979, quando sentii dei colpi di pistola rimbombarmi nelle orecchie. Mia madre aveva il grembiule bianco tutto insanguinato e mio padre era a terra, in una pozza di sangue. Dalle testimonianze di un pentito, emerse che Battisti spar?mio padre i colpi di grazia quando era gi?tato colpito ed era a terra. A conclusione della lettera ai brasiliani in lingua portoghese, Sabbadin lancia un appello: Il vostro ministro ha dichiarato che in Italia agiscono apparati illegali di repressione legati alla mafia e alla Cia e che per questo non pu?ncedere lestradizione: a me sembra folle. Vi chiedo di far appello al vostro presidente per rivedere questa decisione. Giustizia la chiede anche Alberto Torregiani costretto su una carrozzella dopo la rapina che cost? vita al padre Pierluigi, il gioielliere ucciso da Cesare Battisti a Milano sempre nel febbraio del 79. Da Battisti non ho mai avuto un cenno di pentimento n?agli altri del gruppo dei Pac. Il ministro Alfano sa esattamente quello che deve essere fatto: quello che si chiede a lui ?i essere pi?nderato e deciso per volere la giustizia per i suoi cittadini. Parlando a Studio Aperto, Torregiani annuncia che da oggi cambieremo tattica anche noi, figli delle vittime di Battisti. Penso che la giustizia prima poi venga ottenuta. Basta dire solo belle parole: non bastano pi?isogna fare dei fatti seri e ponderati. (14 gennaio 2009)